Trigesimo di morte, importanza e significato
20 Ottobre 2021
Nel linguaggio liturgico della Chiesa Cattolica il trigesimo è la Santa Messa in ricordo di un defunto, celebrata esattamente trenta giorni dopo la morte. Nella concezione comune però, si definisce trigesimo la prima messa celebrata in ricordo di un defunto, a prescindere da quanti giorni sono trascorsi dalla data del suo decesso. Si tratta di una ricorrenza molto importante per la tradizione cristiana accanto alla messa di suffragio, che ha un grande valore per chi lo celebra perché è la prima vera occasione per riunirsi tutti insieme a pregare per l’anima della persona cara, nella speranza che Dio la accolga presto alla sua presenza.
La messa del trigesimo è anche un’importante occasione per dare conforto alla famiglia del defunto, che ancora una volta può vedersi accanto le persone più care, gli amici, e quanti desiderano condividere una preghiera per il loro caro. Il valore di consolazione e di supporto morale e spirituale dunque è molto grande, ed è per questo che questa ricorrenza è così tanto rispettata. Il suo scopo è ricordare che le persone che non ci sono più non sono lontane da noi ma possiamo sentirle accanto a noi nello spirito attraverso la preghiera e il ricordo.
Come si comunica il trigesimo di morte
In genere quando la famiglia vuole comunicare che si terrà una messa per il trigesimo di un defunto lo fa attraverso l’affissione di manifesti funebri, che in genere si appendono nei dintorni della casa di famiglia o nei pressi della chiesa. I manifesti sono molto semplici e riportano la data di nascita e di morte del defunto, la data e l’ora prevista per la celebrazione e un invito a partecipare, e i ringraziamenti, a quanti si volessero unire alla famiglia. La messa si svolge generalmente nella stessa parrocchia dove si sono svolte le esequie funebri. La comunicazione può essere data anche in modo meno formale attraverso telefonate o messaggi Whatsapp.
Riguardo ai ringraziamenti per la partecipazione, questi andrebbero fatti di persona o al massimo al telefono per chi ha partecipato alla messa. Se invece si ricevono telegrammi o bigliettini è opportuno rispondere per iscritto con un messaggio breve.
Quanto costa una messa di trigesimo
Su questo punto occorre essere chiari per evitare fraintendimenti: la messa di trigesimo è gratis. Non esiste un tariffario e nessuno può obbligare i fedeli a corrispondere una cifra. Il diritto canonico a questo proposito recita testualmente: “Secondo l’uso approvato della Chiesa, è lecito ad ogni sacerdote che celebra la Messa, ricevere l’offerta data affinché applichi la Messa secondo una determinata intenzione. È vivamente raccomandato ai sacerdoti di celebrare la Messa per le intenzioni dei fedeli, soprattutto dei più poveri, anche senza ricevere alcuna offerta” (Can 945). Il significato è chiaro: per celebrare la messa di trigesimo è opportuno fare un’offerta al parroco che la officerà ma questa offerta non è obbligatoria, non ci sono tariffe fisse e soprattutto non si possono pretendere soldi dai fedeli più poveri. Alla famiglia quindi spetta la decisione di quanti soldi destinare come offerta alla chiesa e su questo punto anche il Papa è stato molto chiaro.
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