Epigrafi, esempi per un necrologio sentito

L’epigrafe è l’iscrizione pubblica che può essere incisa sulla lapide o su altro supporto di marmo, metallo o pietra, ma anche inserita su carta, a ricordo di un defunto. Si tratta di una tradizione antichissima che risale addirittura all’antichità greca e romana e che è ancora in uso anche ai nostri giorni. Sebbene la collocazione tradizionale di un’epigrafe sia proprio sulla lapide della tomba, le epigrafi funebri si possono anche inserire all’interno dei manifesti funebri, come quelli che si appendono ai muri del quartiere di residenza quando una persona viene a mancare e che recano il nome, la data di nascita e morte e una frase significativa scelta dai parenti più prossimi che ricordi il defunto, come omaggio alla sua esistenza e all’amore che gli portano i suoi congiunti.

Non c’è una regola precisa da seguire quando si scrive un’epigrafe. Può trattarsi di una frase breve, anche una frase di rito, incisiva, che in poche parole esprime il ricordo del defunto, oppure può trattarsi di frasi lunghe ed evocative, originali e scritte dai familiari oppure frasi di scrittori celebri, poeti, filosofi o pensatori sulla morte. Chi è credente, può scegliere parole o frasi tratte dalla Sacra Bibbia.

Ci sono anche persone che scrivono la loro epigrafe prima di morire e chiedono ai parenti di farla incidere sulla lapide, in alcuni casi si tratta di frasi ironiche o comiche, che rispecchiano pienamente la personalità allegra del defunto. Solo per fare un esempio, Gianfranco Funari scrisse per sè questa epigrafe: data di nascita, data di morte e l’epitaffio “Ho smesso di fumare”.

Eccovi alcuni esempi di epigrafi per un necrologio sentito:

• Sempre amato, sempre nei pensieri dei suoi cari.
• Una vita lunga e ben vissuta, sarà sempre ricordato.
• Generoso nel cuore, costante nella fede.
• In memoria di…, il suo ricordo rimarrà una perenne guida.
• Il cielo ha accolto la sua stella più lucente.
• Il tuo dolce sorriso ha distrutto la morte e ora rivive in Dio.
• Sei il fiore più bello nel prato di Dio.
• Il tuo amore infinito illuminerà le nostre vite e ci indicherà la strada.
• Ora che rivivi in Dio guardaci da lassù e illumina i nostri cammini.
• Lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari e di quanti in vita lo apprezzarono
• Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai
• L’amore tutto sopporta, tutto crede, tutto spera e perdona. La carità non finirà mai
• Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace
• Non dire con dolore che non c’è più, ma dire con gratitudine che c’è stato. La morte non è lo spegnimento di una luce, ma lo spegnimento della lampada perché è arrivata l’alba (Tagore)
• Colui che se n’è andato, quindi noi conserviamo la sua memoria, rimane con noi, più potente, anzi, più presente dell’uomo vivente (Antoine De Saint Exupery)