Rimborso spese funerarie Inps, come funziona?
23 Febbraio 2022
Esistono casi particolari nei quali sono gli enti pubblici ad occuparsi di coprire tutte le spese relative al funerale di un cittadino italiano. Questo accade soltanto in particolari circostanze e questa misura di sostegno si chiama assegno funerario. L’assegno funerario è un contributo erogato dall’INAIL, che i familiari superstiti del lavoratore potranno ricevere nel caso in cui abbiano dovuto sostenere le spese legate alla morte di quest’ultimo a causa di un infortunio sul lavoro oppure a causa di una malattia professionale. Può essere ricevuto nei casi in cui siano state sostenute le spese legate alla morte di un lavoratore.
A chi spetta il rimborso spese funerario
Il rimborso per le spese del funerale spetta al coniuge, oppure ai figli se il coniuge non c’è, oppure ad altri collaterali se hanno i requisiti per fruire della rendita a superstite. Se non esiste un avente diritto, l’INAIL può comunque erogare l’assegno a chiunque sia in grado di dimostrare di aver sostenuto le spese del funerale del lavoratore. Questo assegno viene erogato una tantum, significa una solta volta, ed esclusivamente come contributo per il pagamento delle spese del funerale. L’assegno ha un valore che viene ricalcolato ogni anno, a partire dal primo luglio, con un decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, sulla base della variazione effettiva dei prezzi al consumo. Dal 1° gennaio 2021 l’importo dell’assegno funerario, non soggetto a tassazione Irpef, è di euro 10.542,45. Come riportato anche sul sito dell’Inail, per gli addetti alla navigazione marittima e alla pesca marittima l’assegno non può essere comunque inferiore ad una mensilità di retribuzione. Chiunque sia interessato a richiederlo può inoltrare richiesta alla sede competente in base al domicilio del lavoratore deceduto tramite accesso diretto allo sportello della sede competente, posta ordinaria, Pec, patronato.
Assegno funerario pensionati Inps
Tutti i pensionati Inps hanno diritto al cosiddetto “assegno funerario INPS”, che può essere richiesto direttamente dall’ex dipendente all’INPS entro un mese dalla cessazione dal servizio (pena perdita del diritto), tramite CAF/Patronato o rivolgendosi al servizio di contact center dell’Inps, oppure in modalità telematica. L’assegno funerario, il cui corretto nome è “assicurazione sociale vita” è un trattamento assistenziale gestito dall’Inps e comporta per l’azienda il versamento di un contributo complessivo pari allo 0,12% della retribuzione imponibile Inps (di cui 0,027% trattenuto al dipendente). A fronte del pagamento di questo contributo, l’Inps eroga, in caso di morte dell’iscritto con persone di famiglia a carico, 1 mensilità lorda della retribuzione imponibile Inps del deceduto per ogni persona a carico con un minimo di 2 mensilità a favore degli eredi. Il coniuge (anche se separato o divorziato purché non passato a nuove nozze o unione civile), è considerato sempre a carico anche se svolge attività lavorativa.
In caso di morte dell’iscritto senza persone di famiglia a carico, L’Inps eroga 1 mensilità lorda della retribuzione imponibile Inps del deceduto a favore di altro familiare o della persona che ha sostenuto le spese funerarie. Riassumendo, quindi, l’assegno funerario Inps viene erogato a favore del coniuge, o della persona unita civilmente superstite, in mancanza del coniuge viene erogato a favore dei figli e, ove minorenni, del loro legale rappresentante. In mancanza del coniuge e dei figli spetta ai genitori, e se non ci sono neanche questi ultimi spetta ai fratelli a carico, oppure a chi ha sostenuto le spese funerarie nel caso in cui l’iscritto non abbia familiari a carico al momento del decesso.
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