Mineralizzazione dei cadaveri, cos’è e come avviene
18 Maggio 2022
La mineralizzazione di un cadavere è un processo che, a partire dalle spoglie del defunto, trasforma i resti mortali in ossa. Si tratta di un processo che può essere più o meno lungo a seconda delle condizioni di sepoltura e che deve avvenire all’interno del cimitero e nel pieno rispetto delle leggi locali per non creare problemi alla salute pubblica. Affinché possa avvenire la trasformazione di un cadavere è necessario che si verifichino dei processi di ossidazione, e quindi di ossigenazione. Più si facilita l’ossidazione e più la mineralizzazione sarà veloce. In genere, all’interno dei nostri cimiteri, il processo di mineralizzazione dei cadaveri avviene lentamente, in quanto il seppellimento in terra o con la tumulazione in loculo aerato sono modalità che consentono di avere delle ossa non prima che siano trascorsi dieci anni.
Fattori che incidono sulla velocità di mineralizzazione dei cadaveri
Il processo di ossidazione che porta alla mineralizzazione, e quindi alla trasformazione in ossa, può essere facilitato in alcuni modi. Se il cadavere è stato inumato, si possono cercare terreni particolarmente adatti, porosi, poco umidi, sciolti, o migliorati artificialmente ad esempio attraverso la creazione di scoli di acque superficiali attorno al cimitero, oppure ancora aggiungendo sostanze biodegradanti, meglio se assieme ad humus. Più la bara è sepolta in profondità, più difficili sono gli scambi di ossigeno con l’atmosfera e quindi il processo di mineralizzazione sarà più lungo. Al contrario, la temperatura del suolo più alta consente la creazione di un ambiente favorevole per le trasformazioni batteriche e quindi facilita la mineralizzazione.
Terreno adatto per la mineralizzazione dei cadaveri
La mineralizzazione del cadavere avviene ad opera di microrganismi che hanno bisogno di un particolare habitat per svilupparsi. L’habitat è costituito dal terreno, che deve essere tale da favorire la percolazione delle acque meteoriche verso la falda o la profondità del terreno. Inoltre i microrganismi che operano la mineralizzazione del cadavere hanno bisogno di un habitat per svilupparsi. Terreni con ph neutro, ad esempio, favoriscono la velocità della mineralizzazione. Terreni troppo sabbiosi o argillosi invece non favoriscono la decomposizione. Stessa cosa vale per un terreno molto ricco di pietre, che fa colare via l’acqua rendendo l’ambiente inospitale per i batteri. Un terreno con granulometria mista è la tipologia migliore.
Quando si può esumare un cadavere
Secondo la legge italiana, spetta alle strutture cimiteriali occuparsi di mantenere le spoglie mortali finché non sia avvenuto il processo di mineralizzazione. Per le sepolture in terra questo tempo equivale a dieci anni, 20 anni per le sepolture in loculo. L’esumazione di un cadavere, per essere trasferito in un ossario o in una cassa più piccola, può quindi avvenire solo dopo 10 anni, a meno che il cimitero non abbia particolari composizioni di struttura del terreno tali da ridurre i tempi di mineralizzazione dei cadaveri. L’operazione cimiteriale di esumazione si svolge alla scadenza della concessione, oppure in casi particolari quando il cimitero abbia particolari necessità. Quando si avvicina la scadenza della concessione il Comune avvisa pubblicamente della data prevista per l’esumazione delle salme e dà comunicazione alla famiglia del defunto.
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