La non sorprendente riluttanza del Vaticano alla conservazione delle ceneri di cremazione
27 Ottobre 2016
Anche il Vaticano prende posizione sul tema della conservazione delle ceneri di cremazione, e lo fa, come suo solito, senza riservare nessuna sorpresa.
L’unica novità è che, con il nuovo documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, finalmente prende atto dell’esistenza della pratica della cremazione in Italia, per la verità ancora molto indietro rispetto ad altri paesi europei. Infatti secondo uno studio del Codacons, in Italia i defunti sottoposti a cremazione sono solo il 21% del totale, mentre ad esempio nel Regno Unito sono il 70%, e ritroviamo cifre molto alte anche negli altri paesi nordeuropei. Nonostante questo la cremazione in Italia è in forte crescita: nel 2015 c’è stato un aumento del 15% rispetto all’anno precedente ed il trend è in ulteriore crescita per il 2016.
A questo punto si pone il problema del miglior modo di conservare queste ceneri di cremazione, e soprattutto di dare la possibilità ai parenti del defunto di farlo nel modo che essi ritengono più appropriato. È qui che entrano in gioco i Vescovi, bacchettando chi pensa di poter disperdere le ceneri, oppure conservarle in casa dentro un’apposita urna, oppure trasformandole in un diamante da poter tenere sempre con sé. L’unica pratica consentita sarebbe quella della tumulazione, visto che, secondo il Vaticano, solo i cimiteri sono il luogo idoneo dove ricordare i defunti. Con i conseguenti costi per le famiglie italiane, aggiungiamo noi.
Fortunatamente nel nostro paese la legge numero 130 del 30 Marzo 2011 stabilisce che non costituisce reato ‘la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall’ufficiale di stato civile sulla base di espressa volontà del defunto’. Quest’ultima è vietata nei centri abitati, ma consentita in mare, nei laghi e nei fiumi. Per quanto riguarda invece la sintesi di diamanti a partire dalle ceneri di cremazione, al momento nessuna legge la vieta, e in Italia attualmente si producono tra i 12 e i 15 diamanti l’anno, contro ad esempio i circa 100 dell’Austria. A far aumentare ancora di più il gap con gli altri paesi europei, ci sta provando il senatore Carlo Giovanardi con la sua proposta di legge, che prevede il reato di vilipendio di cadavere per chi si avvalga della diamantificazione delle ceneri.
Speriamo che questa proposta di legge non venga presa in considerazione e che, invece, venga rispettata la laicità dello Stato, così come le ultime volontà delle persone scomparse. Inoltre non ci convince questa eccessiva idealizzazione del cimitero, che attualmente non è purtroppo il luogo di riflessione che viene dipinto, ma spesso un onere per la famiglia del defunto e, troppo spesso vicino alle grandi città, anche un luogo di degrado.
Tratto dall’articolo uscito su ‘Il Tempo’ di Mercoledì 26 Ottobre 2016
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