Congedo per lutto madre
22 Marzo 2018
Il congedo per lutto della madre, detto anche permesso per lutto, consiste in una serie di giorni concessi al lavoratore che ha subito un lutto in famiglia e in particolare la perdita di un genitore. Quando si tratta del congedo per lutto madre la legge prevede che per i parenti di primo grado, come sono appunto i genitori, i lavoratori dipendenti abbiano a disposizione 3 giorni di permesso da richiedere entro 7 giorni dalla scomparsa del congiunto.
La legge quindi prevede che chi ha subito un lutto così grave possa prendersi alcuni di giorni di pausa dal lavoro per riprendersi dal dolore, adempiere alle pratiche burocratiche e al funerale e magari anche stare un po’ vicino ai propri cari che stanno vivendo un momento di dolore.
Si tratta di giorni di permesso retribuiti, cioè pagati dal datore di lavoro, che possono essere goduti nei giorni lavorativi, quindi i festivi e il sabato (nel caso della settimana lavorativa corta) non rientrano nel computo dei giorni di permesso. Hanno diritto al congedo per lutto madre i lavoratori dipendenti, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Dunque anche i precari di molte categorie lavorative possono richiedere il congedo per lutto. Molto però dipende dalle categorie di lavoratori e dal CCNL a cui fanno riferimento che può prevedere regole diverse nel numero di giorni e nelle caratteristiche dell’evento luttuoso.
Ad esempio, i dipendenti delle regioni e degli enti locali possono chiedere il permesso per lutto non solo per i genitori ma anche per gli affini di secondo grado come i cognati. In molti settori i giorni di congedo per lutto madre devono essere usufruiti in maniera continuativa mentre i dipendenti della scuola ne possono usufruire anche frazionandoli. Non possono godere del congedo per lutto madre i lavoratori a partita iva, a meno che non sia il datore di lavoro a concedere una pausa, retribuita o meno a seconda della sua volontà.
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