Testamenti famosi e originali
22 Febbraio 2023
Negli studi notarili ogni giorno si forma un patrimonio di documenti e testi che in qualche modo raccontano un pezzo della storia del nostro paese. Il testamento infatti, che sia originale e bizzarro, o che sia semplicemente un modo per disporre dei propri beni in maniera razionale, è un testo nel quale chi scrive trasferisce non soltanto le sue volontà ma anche le sue idee, le sue convinzioni sul mondo, la sua fede, i suoi valori.
I testamenti famosi
Uno dei testamenti più famosi è quello lasciato da Alfred Nobel che nelle sue ultime volontà stabilì che fosse istituita una fondazione per assegnare ogni anno un premio a chi aveva apportato benefici all’umanità con la propria opera. Lo scopo di Nobel era quello di lasciare la mondo un buon ricordo di sé. Egli infatti era divenuto famoso per essere l’inventore della dinamite e un mercante di armi. In occasione della morte di suo fratello, un giornale famoso – credendo che a morire fosse stato Alfred Nobel – scrisse di lui un necrologio molto duro che lo portò a interrogarsi su come gli altri lo avrebbero ricordato dopo la sua morte. L’inventore svedese decide di non voler essere ricordato per qualcosa di buono e quindi e scrisse il suo testamento con un’iniziativa per cercare di rivalutare la sua immagine.
Altri testamenti sono famosi perché i loro redattori hanno espresso richieste molto curiose, come quella del creatore di ‘Star Trek’, Gene Roddenberry, che chiese che le sue ceneri fossero spedite nello spazio. Ed effettivamente il suo desiderio fu realizzato. La cantante Janis Joplin, invece, lasciò una somma ai suoi amici per organizzare una lunga festa in occasione della sua morte.
Testamenti bizzarri
Qualcuno, nel suo testamento, ha voluto dare indicazioni abbastanza bizzarre. Ad esempio il giurista e scrittore inglese Francesco Bacone lasciò la maggior parte della sua casa e della sua terra alla servitù. Un comportamento assolutamente anomalo per l’epoca che sicuramente fu considerato bizzarro dai contemporanei. C’è anche chi, nel testamento, pensa agli animali domestici. Una donna americana di New York ha lasciato in eredità un milione di dollari al suo cane, un terrier malese, per cibarsi solo di carne di prima scelta e godere di tante altre comodità.
Ultime volontà non esaudite
Non sempre le ultime volontà testamentarie vengono esaudite, o perché contengono richieste oggettivamente impossibili oppure perché gli eredi o gli amici del defunto dispongono diversamente per lui. È il caso dello scrittore inglese Charles Dickens, che aveva scritto espressamente sul testamento di non volere un funerale pubblico. Nonostante ciò gli furono comunque organizzate esequie di Stato e per lui si fermò l’intera nazione. Allo scrittore latino Virgilio toccò una sorte simile. La sua opera più famosa, l’Eneide, era stata da lui considerata incompleta e non avrebbe mai voluto che qualcuno la leggesse. Fortunatamente i suoi amici non la pensavano così, ed è soltanto grazie a loro che l’Eneide è arrivata fino a noi. Qualcosa di simile accadde anche alla morte dello scrittore Franz Kafka. Il suo amico Max Bord, in qualità di esecutore testamentario, avrebbe dovuto distruggere le sue numerose opere incompiute ma decise di non eseguire le sue ultime volontà. Ed è soltanto grazie a Bord se tutti i testi di Kafka sono stati pubblicati e oggi Kafka è uno dei romanzieri più letti e venduti del pianeta.
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