Morti celebri: la vicenda della morte di Lady Diana
11 Marzo 2019
La storia di Lady Diana Spencer ha appassionato tutto il mondo. La principessa del Galles, moglie di Carlo d’Inghilterra e madre dei principi William e Harry d’Inghilterra, è stata un personaggio amato e stimato e anche la vicenda della sua morte è stata seguita con commozione e curiosità da milioni di persone.
All’epoca della sua morte, Lady Diana Spencer aveva già divorziato da Carlo e aveva perso il titolo di HRH (Sua Altezza Reale), i suoi legami con la famiglia reale erano scarsi e poteva vedere i figli poche volte al mese. In quel periodo aveva appena iniziato una relazione con Dodi Al Fayed, imprenditore egiziano figlio del magnate Mohamed Al Fayed, proprietario tra le altre cose dei magazzini Harrods.
I due avevano trascorso una decina di giorni su uno yacht di proprietà della famiglia Al Fayed, navigando per le coste di Italia e Francia e stavano per ritornare a Londra. All’ultimo minuto avevano deciso di fermarsi una notte a Parigi all’hotel Ritz, di proprietà della famiglia Al Fayed. La sera del 31 agosto 1997 l’hotel è pieno di paparazzi che sono in allerta perché hanno scoperto che la principessa soggiorna lì con il suo nuovo fidanzato. Diana e Dodi decidono così di spostarsi dall’hotel, seminare i paparazzi e andare a trascorrere la notte in un appartamento a Parigi.
Attorno alle 00:20 del 31 agosto i due lasciano il Ritz da un’uscita secondaria mentre un’altra auto esce contemporaneamente dall’ingresso principale per confondere i giornalisti. Con loro ci sono anche l’autista Henri Paul, capo della sicurezza dell’albergo, e Trevor Rees Jones, membro della squadra di sicurezza privata della famiglia Al Fayed. Si mettono in auto e dopo aver lasciato rue Cambon e attraversato Place de la Concorde, si dirigono lungo Cours la Reine e Cours Albert 1er per poi imboccare il tunnel di Place de l’Alma. È proprio all’interno di quel tunnel che avviene lo schianto: attorno alle 00:23 del 31 agosto l’auto, una Mercedes classe S 280, va a sbattere contro il tredicesimo pilone del tunnel. Lo schianto purtroppo non lascia scampo quasi a nessuno. Dody Al Fayed viene ritrovato morto, probabilmente sul colpo, insieme all’autista dell’auto: solo durante le indagini si scoprirà che proprio l’autista non avrebbe dovuto guidare in quanto aveva assunto alcol e psicofarmaci. Lady D viene ritrovata riversa sul pavimento dell’auto, sdraiata sulla schiena. Pare che fosse vigile e che sia riuscita a biascicare qualcosa e a sbattere le ciglia prima di perdere i sensi.
L’abitacolo dell’auto è in cattive condizioni e una volta sgomberato il campo dai giornalisti, i soccorsi si concentrano ad estrarre i corpi dalle lamiere. Solo Trevor Rees Jones riesce a sopravvivere all’incidente, anche perché era l’unico nell’abitacolo a portare la cintura di sicurezza.
All’1:32 Al Fayed viene dichiarato morto e portato direttamente in obitorio insieme a Henri Paul. Per Diana invece sembra esserci una speranza: la principessa infatti viene estratta dall’auto circa all’1:00, subisce un arresto cardiaco, viene rianimata sul posto e il suo cuore riprende a battere. All’1:18 l’ambulanza lascia il luogo dell’incidente e arriva all’ospedale Pitié-Salpêtrière alle 2:06 circa dove purtroppo, nonostante i tentativi dei medici di salvarla, Lady Diana muore.
Lady D Fu dichiarata morta alle ore 4:00, dopo un tentato intervento chirurgico che però rivelò soltanto che le lesioni interne erano troppo gravi ed estese: il cuore della principessa si era spostato a destra e aveva danneggiato seriamente il polmone e il pericardio.
Numerose inchieste, giudiziarie e giornalistiche, sono state effettuate dal momento in cui Diana perse la vita. Nonostante le speculazioni e le voci di corridoio su un possibile complotto negli anni sono state tantissime, i fatti attestano che nessun estraneo, nessuna manomissione dell’auto, causò l’incidente nel quale la principessa perse la vita. Tutte le inchieste hanno invece dimostrato che la causa dell’incidente fu la condotta irresponsabile dell’autista, il quale pur essendo sotto uso di alcolici e psicofarmaci, si mise alla guida causando lo schianto mortale.
Sul ponte dell’Alma si trovava il monumento chiamato “La Flame dell’Alma” che rappresenta una grande fiamma dorata. Oggi il monumento è divenuto un memoriale alla morte e alla figura di Lady D.
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