Morte apparente, 4 storie incredibili!
2 Agosto 2023
Con morte apparente si fa riferimento a un fenomeno rarissimo per il quale una persona viene creduta morta ma in realtà è ancora viva. In casi estremi, le persone che vivono questa esperienza terribile finiscono addirittura dentro una bara o sul tavolo dell’autopsia senza che nessuno si sia reso conto che in realtà sono in vita.
Un corpo viene considerato morto quando si verificano le seguenti condizioni: attività elettrica corticale assente, prova di apnea nella quale la misurazione del ph sanguigno deve essere minore di 7,4 e la pressione parziale di anidride carbonica maggiore di 60 mmHg; i riflessi dei nervi cranici devono essere assenti, la temperatura corporea deve scendere al di sotto dei 24°. La constatazione del decesso deve essere effettuata da un medico legale che deve anche stabilire le cause della morte, autorizzare un’eventuale autopsia o, se non necessario, la sepoltura. Dal punto di vista della medicina legale, proprio per evitare di commettere errori, o quando non c’è la sicurezza che la morte sia avvenuta, occorre aspettare almeno 48 ore prima di autorizzare la sepoltura per essere certi che la persona sia deceduta. Stabilire quanto possa durare la morte apparente non è facile ma sappiamo che superate le 48 ore la morte non può essere considerata apparente.
Storie incredibili di morte apparente
Nel mondo e anche in Italia, alcune persone hanno avuto la sfortuna di vivere questa terrificante esperienza. La prima storia riguarda un uomo sudafricano che in seguito a un attacco di asma era stato dichiarato morto ma si è risvegliato 20 ore dopo, dentro la cella frigorifera. Tra i casi più famosi accaduti nel mondo c’è quello accaduto a Marjorie McCall in Scozia. La donna era deceduta nel 1705 a causa di una febbre di origine sconosciuta ed era seppellita in fretta per il timore che la malattia fosse contagiosa e potesse propagarsi. La signora aveva un anello prezioso al dito che non era stato possibile sfilare a causa delle dita gonfie. Il giorno dopo il funerale, due saccheggiatori di tombe che erano a conoscenza dell’anello, si avvicinarono alla tomba, aprirono la bara e furono terrorizzati perché trovarono la signora viva che urlava di paura. Un altro caso incredibile è quello di Carlos Camejo, venezuelano trentatreenne, dichiarato morto in seguito ad un incidente stradale, condotto in obitorio, si svegliato durante l’autopsia mentre gli stavano incidendo il viso per eseguire le prove di convalida del decesso. Un caso italiano di morte apparente è avvenuto a Napoli dove un uomo di 48 anni è stato dichiarato morto dopo un arresto cardiaco. I familiari hanno organizzato il funerale e la bara sigillata è stata trasferita al cimitero della città. Due ore dopo la tumulazione, per caso, il figlio si era recato al cimitero per pregare sulla tomba del padre e ha sentito urla e gemiti provenire dall’interno. L’uomo era vivo ed è stato estratto dalla sepoltura grazie all’intervento dei vigili del fuoco e dichiarato morto per errore. In un caso come questo, non è chiaro se la responsabilità di un tale errore possa essere imputata ai medici che hanno constatato la morte.
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