La veglia funebre

Il funerale è un evento a cui non vorremmo mai partecipare, ma purtroppo nella nostra vita siamo obbligati ad assistervi.
Il rito funebre cattolico è il più diffuso in Italia, per cui parleremo prettamente di questo.

Nel Sud Italia, ma in generale nei piccoli paesi, il giorno successivo alla morte, si dà la possibilità ai parenti e agli amici di visitare la famiglia e vedere per l’ultima volta il defunto. Altrove si usa lo stesso rito ma nella camera ardente dell’ospedale dov’è avvenuto il decesso. La veglia può durare da poche ore fino a due giorni e avviene con il defunto posizionato nella bara, dopo aver avuto cura di pulirlo, curarlo, chiudere le ferite, procedura ad opera di personale qualificato. Infine viene vestito con un abito elegante o comunque con qualcosa che lo rappresenti.
La veglia è il momento in cui la famiglia si raccoglie attorno al morto a pregare per lui, a ricordare la sua vita, e consolarsi l’un l’altro, a piangere. In tempi passati la preghiera era centrale, per tutta la durata della veglia veniva recitato il rosario e poteva essere presente il sacerdote.
La bara è generalmente aperta, a fianco sono posizionate delle candele per rendere l’ambiente più grave. Le luci sono basse e le serrande abbassate, se si tratta di una veglia a casa. In alcune tradizioni cattoliche, gli specchi vengono coperti o rivolti verso il muro.
È consuetudine per i cattolici salutare i loro cari con un bacio di addio sul viso del defunto. Può venir letto un elogio funebre, una preghiera o solamente un pensiero, l’importante è che tutto avvenga sottovoce e senza grossi rumori; la porta di casa, se la veglia avviene nelle mura domestiche, rimane aperta anche per evitare che venga suonato sempre il campanello.
Gli amici più stretti e i parenti inviati portano cibarie o bevande in segno di affetto perché, in un momento triste, chi ha mai voglia di cucinare?
Passata la veglia, il giorno del funerale viene eseguita la Messa da Requiem: il corpo è trasportato dal luogo della veglia alla chiesa e le campane suonano con una tonalità molto grave e profonda per radunare la comunità al triste evento. Il tragitto può avvenire a piedi, con una processione, anche questa solitamente tradizione dei piccoli paesi, oppure con le automobili apposite.