Decesso in casa, cosa fare
2 Novembre 2022
La morte di un congiunto è sempre un momento molto doloroso che però comporta anche avere il sangue freddo di sbrigare le pratiche necessarie per constatare il decesso e rendere possibile lo svolgimento del funerale. Se il decesso di una persona cara avviene in casa o in un’abitazione privata, la prima cosa da fare è chiamare il medico curante e un’impresa funebre di vostra fiducia e questo vale sia nel caso di un lutto improvviso, sia nel caso di un decesso dopo un periodo di malattia.
Cosa fare quando il decesso avviene in casa
Il decesso in una casa privata comporta che siano i famigliari, o comunque i presenti, a doversi fare carico degli adempimenti burocratici che seguono alla morte, diversamente da quello che accade se la morte avviene in ospedale o in una struttura sanitaria, dove saranno appunto i sanitari ad occuparsi della burocrazia. La prima cosa da fare dopo la morte di un congiunto in casa è chiamare il proprio medico curante. Sarà il medico di famiglia a dover accertare l’avvenuta morte e le cause del decesso e poi consegnarci il modulo Istat, cioè il documento fondamentale che riassume le generalità della persona deceduta e le cause della morte. Se il decesso avviene di notte o durante un giorno festivo, si potrebbe essere tentati dal chiamare un medico di guardia medica per accertare lo stato di morte. L’accertamento però non è sufficiente in quanto è sempre necessario avvisare il medico curante, che non può essere sostituito da altri medici, nemmeno dalla guardia medica. Nel caso in cui il proprio medico curante non fosse reperibile occorrerà trovare un altro medico di base. Se il medico di base dovesse essere sprovvisto del modulo ISTAT, lo potrebbe fornire l’agenzia di pompe funebri scelta per il funerale. Anche per questo motivo è sempre utile contattare subito un’agenzia funebre in quanto gli addetti possiedono competenze e conoscenze in materia tali da dare i giusti consigli sul da farsi, senza perdere tempo e senza commettere errori.
Il medico curante darà notizia del decesso al medico legale dell’asp di riferimento, che effettuerà una visita per accertarsi che non vi siano pericoli per la salute dei presenti e per assicurare l’indiscutibile decesso della persona, e rilascerà poi uno specifico certificato firmato nel quale, eventualmente, confermerà anche che non ci siano impedimenti alla procedura di cremazione. La visita necroscopica non può essere effettuata prima di 15 ore dalla morte e non oltre le 30 ore.
Ultima cosa da fare è rendere la dichiarazione di morte, anche oralmente, entro 24 ore dal decesso all’ufficiale dello stato civile, che redige l’atto di morte. La dichiarazione può essere fatta da uno dei congiunti o da una persona convivente con il defunto o da un loro delegato o, in mancanza, da una persona informata del decesso. A questo punto, l’agenzia funebre si potrà occupare serenamente della celebrazione del funerale.
Riepilogo dei documenti necessari se il decesso avviene in casa
In caso di decesso in casa, i documenti necessari sono:
- La constatazione di morte eseguita da un medico di base
- Il modulo Istat compilato da un medico di base
- La necroscopia eseguita da un medico legale
L’impresa funebre si occuperà di ritirare e portare, su incarico di un familiare, i documenti in Municipio per effettuare la denuncia di morte, che può anche essere presentata, effettuata e firmata da un Direttore Tecnico Funebre incaricato. Dopo, l’impresa funebre e i familiari potranno fissare la data del funerale e contattare la struttura religiosa o laica e il luogo dove avverranno le esequie.
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