Cremazione etimologia e significato
25 Agosto 2021
La cremazione è un procedimento di sepoltura che consiste nella riduzione in cenere di un cadavere, eseguita mediante appositi forni crematori. Si tratta di un rito conosciuto fin dall’antichità, e praticato dai Greci e dai Romani. In molte parti del mondo e in osservanza a molte religioni, la cremazione è tuttora il rito funebre dominante, ad esempio per le popolazioni di religione buddista e brahmanica.
Etimologia del termine cremazione
Il termine cremazione deriva dal latino. In latino, crematio, -onis, e vuol dire incendio. In epoca romana dunque si usava la parola crematio per indicare un incendio mentre durante il periodo della Santa Inquisizione si usava la dicitura “vivi crematio” per indicare la messa al rogo di una persona accusata di eresia. Significa quindi bruciare, ridurre in cenere, ma è un termine che si utilizza esclusivamente in ambito funebre per riferirsi a chi appunto viene cremato, invece che essere sepolto o tumulato.
Tipi di cremazione
Esistono tre tipi di cremazione: la cremazione immediata, la cremazione postuma e la cremazione obbligata. La cremazione immediata avviene subito dopo la morte di una persona, generalmente dopo il rito funebre. Sono i parenti a sostenerle le spese e tutto viene organizzato dall’agenzia di pompe funebri alla quale si rivolgono i parenti del defunto. Nei casi in cui i parenti non siano in grado di sostenere le spese, sarà il Comune ad occuparsi della spesa.
La cremazione postuma è quella che avviene a distanza di tempo dalla morte di una persona. Anche questa pratica ha un suo costo che è a carico di chi richiede il servizio. La cremazione obbligata invece è quella che riguarda defunti affetti da pericolose malattie infettive o morti durante un’epidemia, o se esiste il rischio di contagiare altre persone. In questo caso è l’Autorità Sanitaria a prendersi carico delle spese per la cremazione, specialmente se esiste un serio rischio per la salute pubblica.
Infine esiste un’ultima tipologia di cremazione: la cremazione in disinteresse. Avviene nei confronti di defunti che non hanno parenti fino al sesto grado che vogliamo o possano esercitare il diritto di disposizione sul resto mortale. La spesa per la cremazione in questo caso è a carico del Comune.
Conservazione delle ceneri dopo la cremazione
Le ceneri si possono conservare in apposite zone dei cimiteri all’interno delle urne cinerarie. Dal 2001 però, la legge civile italiana prevede la possibilità di conservare a casa o di disperdere nell’ambiente le ceneri dei defunti dopo cremazione. Per conservarle in casa, queste devono essere registrate indicando il luogo dove vengono conservate e in caso di trasferimento, ciò deve essere comunicato all’autorità amministrativa. Per disperdere le ceneri nell’ambiente è necessario disporre di una specifica autorizzazione, lo si può fare generalmente in mare, in luoghi lontani dalla costa, o in terreni dove non ci siano abitazioni. In alcuni cimiteri italiani ci sono anche delle zone dove si possono disperdere le ceneri dei defunti all’interno di un grande giardino pensato proprio per questo scopo. Si chiamano giardini dei ricordi o giardini delle rimembranze e si trovano in molte città italiane. A Roma, una zona simile si trova al cimitero Flaminio Prima Porta.
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