Cosa mettere nella bara di un defunto
4 Aprile 2017
Affrontare il trapasso di una persona cara è sempre molto delicato e mai vissuto nello stesso modo da chi rimane sulla terra a piangerlo. Spesso per affetto, o con l’idea di rendergli il “viaggio” nell’aldilà meno pauroso, vengono posti nella bara oggetti, messaggi e quant’altro; con questo costume i familiari hanno la convinzione di mantenere con lui un legame ancora più concreto.
Tra i principali oggetti che ancora oggi vengono posti nella bara sono rappresentati da quelli religiosi: la croce, il libro delle preghiere, il rosario, la medaglietta della Madonna o di un santo.
Spesso è il defunto stesso che lascia nel suo testamento, la volontà di affrontare la sepoltura con determinati oggetti che per lui sono stati molto importanti durante la sua vita.
Questa manifestazione d’affetto, è anche un modo per far conservare al morto la sua individualità e per ricordare passioni, legami, interessi della sua vita.
L’usanza di porre nella bara o su di essa oggetti personali della persona morta è stata, fino a non molto tempo fa, ampiamente diffusa, ma a causa di violazioni di sepolture da parte di tombaroli alla ricerca di monili o oggetti di valore, queste pratiche si stanno sempre più diradando.
Questi riti, in realtà, derivano da molto lontano, addirittura per gli antichi egizi era un obbligo agire con queste modalità perché il defunto, che si credeva avrebbe vissuto una nuova vita nell’aldilà, doveva avere con sé tutto ciò che sarebbe potuto tornargli utile. Sulla testa della mummia veniva posta una maschera mortuaria, per aiutare lo spirito della persona defunta a riconoscere il suo corpo e vari oggetti intorno al suo corpo. Una categoria di beni che ha fatto parte del corredo funerario sin da tempi antichi, è stata costituita da quelli utili per il viaggio nell’aldilà: un tozzo di pane, una borraccia, una lanterna, una moneta.
I corredi funebri variano a seconda dei tempi, dell’età, del sesso, del mestiere, dei gusti e delle abitudini della persona morta. Recentemente, ad esempio, soprattutto all’estero, in Sudafrica, Usa e Irlanda, nello specifico, è stata introdotta l’usanza di seppellire i morti con i propri cellulari, pratica richiesta dal defunto con l’idea di portare con sé tutti contatti delle persone a lui care.
In generale, in alcuni paesi dell’Italia, è usanza mettere dei messaggi o degli oggetti che sono stati dimenticati di essere inseriti nella bara del morto precedente. In questo modo l’ultima persona deceduta può portare a quella precedente ciò che la famiglia si era dimenticata di porre nella sua bara.
Ovviamente ci sono anche molte leggende a riguardo: da qualche parte, in Abruzzo, si usava dotare il defunto di profumo e di un fazzoletto con il suo nome; in alcuni paesi della Calabria il morto veniva seppellito con un asciugamano che serviva ad asciugare il proprio corpo per presentarsi degnamente davanti a Dio; in Emilia si seppelliva il defunto con dei giochi così avrebbe saputo come passare il tempo durante il viaggio.
Una consuetudine universale riguarda le monete, così da non arrivare sforniti davanti alla traversata di Caronte che avrebbe richiesto un dazio.
Fondamentalmente nella bara del proprio caro si può mettere tutto ciò pensiamo possa far star bene lui e noi, ovviamente partendo dal presupposto di credere in una vita dopo la morte.
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