Che significa esattamente esequie?
13 Settembre 2017
La parola “esequie“ indica un rito, una celebrazione liturgica della Chiesa, che si può dividere in cordoglio o compianto, in una fase religiosa, nel corteo funebre e, infine, nella sepoltura; esse avvengono in tre luoghi chiave: la casa, la chiesa e il cimitero.
All’inizio ci troviamo per l’appunto nella dimora del defunto in un momento drammatico: la manifestazione evidente del dolore, che realizzano le donne, strappandosi i vestiti, tirandosi i capelli, graffiandosi le guance, baciando il cadavere, svenendo. Si passa poi a quella che viene chiamata la nuova assoluzione, ovvero il celebrante e gli aiutanti interagiscono con la croce e l’antifonario, il vaso dell’acqua benedetta, il turibolo ed i ceri. Il terzo momento avviene tra la casa e la chiesa, parliamo del corteo funebre, infine, l’inumazione. Il corpo viene avvolto in un lenzuolo o sudario (spesso il volto è scoperto), deposto nella bara e portato alla sepoltura nel cimitero.
Per quanto le esequie, soprattutto in tempi antichi, ricoprivano un ruolo fondamentale, nell’arte funeraria del Trecento, venivano ricordate come uno “spettacolo” creato appositamente intorno al morto.
La bara diventa il letto di parata che ospita il defunto, con tutti i suoi oggetti personali intorno.
Il ruolo del ministero della Chiesa è quello di esprimere la comunione con il defunto e allo stesso modo a rendere partecipe la sua comunità riunita, per annunciarle la di lui vita eterna. I differenti riti delle esequie rispondono alle situazioni e alle tradizioni delle singole regioni, anche quanto al colore liturgico, funzionano quindi secondo l’importanza che vi attribuiscono la famiglia, le consuetudini locali, la cultura popolare.
In Italia se il defunto, in merito alla gestione delle sue esequie, teme che il suo o i suoi eredi non rispettino il suo volere, può fare un testamento olografo (scritto di suo pugno, a mano, datato e firmato), chiuderlo in una busta e consegnarlo a un notaio, oppure dettarlo direttamente ad un notaio (e allora sarebbe un testamento pubblico), al quale potrà anche dare il potere di revocare l’eredità nel caso che il suo erede, appunto, non rispetti le sue richieste. Il defunto per garantire questa disposizione potrà nominare un esecutore testamentario.
Per la legge negli Stati Uniti, i deceduti hanno poca voce riguardo al modo in cui vengono organizzati i loro funerali. La legge generalmente sostiene che le esequie servono per il bene dei sopravvissuti, piuttosto che per esprimere le volontà personali e i gusti del deceduto. In molte giurisdizioni statunitensi, il moribondo può impartire istruzioni relativamente al proprio funerale attraverso le ultime volontà e il testamento.
La Chiesa Cattolica, ai sensi del canone 1184 del Codice di diritto canonico, può arrogarsi il diritto di negare il rito delle esequie qualora il defunto sia notoriamente apostata, eretico, scismatico o abbia provveduto a cancellare gli effetti civili del battesimo e qualora si tratti di peccatori manifesti, le cui esequie darebbero pubblico scandalo dei fedeli (ma quest’ultima opzione oggigiorno è davvero rara).
La negazione delle esequie è applicabile se prima della morte i defunti non danno alcun segno di pentimento.
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